Ciao a tutti e bentrovati su PARALLELO.
Devo essere sincero, mi sto stupendo della mia costanza nello scrivervi ogni lunedì – più o meno ad orari accettabili. I primi tempi le mail arrivavano anche un paio a settimana e poi tanti giorni di nulla. Avevo più tempo e lo sfruttavo male. Stiamo crescendo :(
Nota di servizio. Sto incomiciando a stilare le classifiche di fine anno (eslcusivamente contenente le mie cose preferite). Oltre alla solita francese, che porto avanti da 2 anni, per voi di PARALLELO ci saranno anche quella UK e USA. Se avete suggerimenti fate pure (basta rispondere a questa mail).
Ho letto su Twitter – luogo dove spendo la maggior parte del mio tempo in coscienza – qualcuno dire di preferire le versione "in studio” rispetto a quelle “acustiche”. Il tweet era posto come un “hot take” e, come tale, io l’ho preso proprio così: mi ha trovato incredibilmente in disaccordo.
Allora, io ascolto principalmente musica rap e affini, ma con molto piacere posso dire un amante di qualsiasi cosa sia vicino a King Krule e ai Jamiroquai. Insomma, di versione acustiche di pezzi – di un genere che può essere definito x-rock – ne ho sentite e anche quelle mi sono piaciute di più. Lo dico perché con il rap, invece, potrebbe essere proprio l’opposto: soprattutto ai tempi d’oggi, la tecnologia ha mangiato tantissimo la voce a una buona parte degli artisti. Non una cosa cattiva eh, un dato di fatto (per me tanti suoni digitali = molto bene).
Preso da questo disappunto – e confusione – mi sono fiondato su YouTube per cercare qualcosa che desse subito conferma al mio pensiero. Fortunatamente, o no, mi sono apparse nella bacheca due video che mi hanno fatto stare subito incredibilmente meglio.
Il primo video era un semplice freestyle – semplice poi, che brutta scelta dell’aggettivo – di Dinos, streammato su Twitch in concomitanza con l’uscita del suo nuovo album (27 novembre). Il video, ricaricato per fortuna su YT, vede Dinos divertirsi con tre altri rapper per una ventina di minuti, rappando strofe su beat presi a caso (il secondo di Travis Scott molto bello). Quindi in un solo colpo mi sono trovato Dinos, Captaine Roshi, S.Pri Noir e Frenetik sul mio schermo (gratis) sputare parole a mitraglietta: un sogno. La qualità del suono non era certo eccelsa – Roshi, non so perché stava lontanissimo dal microfono – ma sentire quel grezzo nelle loro voci, unito a sporche improvvisate, mi ha fatto scordare del lavoro di mix e master di un pezzo in studio.
Pienamente soddisfatto di questi 20 minuti di giubilio sarei andato volentieri a vedere una puntata random di The Office, se non fosse che lo sguardo mi è caduto su un video correlato: TRIPLEGO - Panama @ Paper Sessions by OCB.
Sanguee e MoMo Spazz – i due componenti dei TripleGo – nel deserto che cantano Panama. Ma che è? Un sogno? Ma scherziamo?
Ecco, mi rendo che questa versione è stata senza dubbio pulita un pochino, ma dopo aver ascoltato una dozzina di volte quella registrata, non posso non ammettere la superiorità di quella registrata nel deserto. Tutto è fondamentalmente perfetto. Quando ascolti Panama non puoi immaginare un set migliore di questo, è come se OCB avesse realizzato i tuoi sogni (eheh).
Beh 10 a 0 acustica su studio. Sessione chiusa, anche per voi?
Per oggi è tutto, ci sentiamo settimana prossima. Forse con una classica (e quindi condividi PARALLELO e fallo sapere in giro).
Grazie!