Ciao a tutti e bentrovati su PARALLELO!
Beh, che dire. Rieccoci dopo una settimanella di pausa causa Pasqua/Pasquetta, spero abbiate mangiato con parsimonia dolci alla ricotta. Io sì.
Oggi vi avrei potuto regalare i miei soliti praticissimi consigli del mese appena passato, ma quasi quasi stavo pensando di farlo in un podcast? Cosa, un podcast? Eh sì cari miei, nei prossimi giorni (spero non settimane) arriverà anche il podcast di PARALLELO. Ce la sentiamo? Naturalmente siete tra i primi a saperlo e sarete i primi a riceverlo, come minimo :)
Voliamo verso l’argomento della puntata: quanto ci piacciono i rapper che si impegnano poco.
Ho da poco finito di ascoltare per la terza volta FL4. Onestamente Gué con questa energia e voglia di tirare fuori punchline da bagno del liceo mi piace particolarmente. Ti mette di buon umore, ti fa venire voglia di lavare con più decisione le stoviglie e magari ti motiva a fare qualche esercizio su un tappetino da yoga.
Non so però perché ad un certo punto ho sentito il bisogno di passare di nuovo nelle casse due dischi che di energia, invece, me ne trasmettono pochissima. Come se l’intento principale degli autori fosse quello di farti stare seduto sul divano con i piedi su uno sgabello a pensare perché la salsa di soia l’ho comprata con poco sale.
Valee e ASHE 22 per me sono questo – anche in maniera completamente diversa. Valee ti racconta – probabilmente sotto un quantitativo ingente di cannabinoidi – quanto gli piaccia comprare da LV o Gucci. Ashe sussurra la sua fedina penale.
Partendo in ordine cronologico, quello che sto ascoltando di Valee è il disco uscito lo scorso mese con AYOCHILLMANN, dal nome The TrAppiEst Elevator Music Ever!. (Se anche sono queste ultime due informazioni non vi bastano per ascoltarlo, non so che dirvi)
Valee pare sia bloccato dalla sua label – GOOD music, strano – ma questa disavventura non gli ha impedito di scrivere e interpretare trai suoi migliori versi. Parliamo veramente di svogliatezza allo stato puro, una sensazione di tranquillità e sole sul viso perenne. La musicalità del flow del rapper di Chicago è perfetta per dei beat lo-fi, appena accennati e che potrebbero essere colonna sonora di Mad Men.
HIMMYimmy e MITSUBITcHes, le mie preferite, lasciano un misto di tristezza e ruggine. Mentre si parla di ciabatte Gucci.
Ashe tape, vol.3 è nemmeno da una settimana fuori e già sta entrando prepotentemente nei miei ascolti quotidiani. ASHE, decisamente non alla prima apparizione su PARALLELO, parla di strada con una calma invidiabile. Non alza mai la voce, non riempie la traccia con sporche inutili e, anzi, sembra proprio che usi il numero di parole stretto necessario per arrivare più o meno ai 3 minuti.
Il contrasto tra la sua voce profonda ma sempre misurata e i bassi decisamente pronunciati è il suo marchio di fabbrica, da quando si è messo con impegno nella musica. Le parole d’amore di ASHE – per chi o cosa lo decidete voi – quando incontrano poi le note di piano di Flem sono quasi ipnotiche. In Scellé part.3 con Freeze Corleone raggiunge l’apice:
J'le fais en 2-2 (2-2), tu vois bien qu'c'est trop facile (trop facile, brr)
è proprio lui ha dirci che ci mette davvero poco, troppo facile :)
Abbiamo finito. Mi promettete che ascoltate i dischi? Su
Ben accetti anche consigli e parerei sul podcast. A presto
Grazie!
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