Ciao a tutti e bentrovati su PARALLELO!
Mantenendo la promessa di essere costante almeno come il Napoli che prende un palo più o meno ogni partita, sono qui anche oggi a riempirvi di frottole.
Io mi sento in splendida forma, a voi tutto bene? Spero comunque meglio di quel fango che è Dj Akademiks, che in meno di un mese, si è messo contro Freddie Gibbs e Guapdad4000 (questa “faida” molto fresca). Il risultato dopo lo scontro con il primo? Adesso Ak non lavora più per Complex e Twitch lo banna un giorno sì e l’altro anche.
Oggi però non voglio parlarvi di quello che succede negli Stati Uniti – esatto, Kanye si commenta da solo – bensì di una compilation uscita lo scorso venerdì in Francia: “Le Noveau Western”.
Vi dico tutto meglio qua sotto.
Quello che mi piace del rap in Francia è che ognuno fa come vuole e nessuno rompe più di tanto le scatole. Naturalmente sto parlando per quello che riguarda il punto di vista musicale, dove le sperimentazioni sonore sono sempre in costante crescita. In Italia, se si sta con l’orecchio attento, è facile trovare le varie deviazioni di quello che negli ultimi anni sta andando fortissimo al di là delle Alpi. PNL, Moha La Squale, SCH, sono tutti esempi di rapper che sia nell'estetica sia nel suono sono stati oggetto di “ispirazione”.
Una cosa che però non ci siamo nemmeno avvicinati ad imitare è la coesione in progetti comuni di artisti nuovi – già affermati e non – per il puro spirito dell’evoluzione musicale.
In questo senso “Le Noveau Western - Emodrill” – prodotto da MAISON BLANCH e Because Music – sotto la direzione di Gizo Evoracci è qualcosa di magnifico.
Per capire la portata di questa compliation basta leggere il nome/garanzia di Gizo Evoracci, personaggio mistico del rap francese degli anni ’00. Rapper che non ha mai avuto (e richiesto) grandissimo successo, ma che ricopre il fondamentale ruolo di legante tra la scena locale e quella internazionale. Non solo un tour con Snoop Dog, ma anche collaborazioni con T Pain e Nipsey Hussle.
Gizo nel 2019 ha però creato anche MAISON BLANCH, etichetta che produce dalla musica ai contenuti video, e si è sempre battuto per dare risonanza all’innovazione nel rap francese (ha lavorato molto anche con Alkapote).
“Le Noveau Western” è proprio il risultato del suo continuo lavoro promozionale e lo sviluppo naturale della corrente emodrill francese. La compilation è basata su un concept molto attuale come quella dei black cowboys – cosa che si nota dalla copertina e dal claim di Gizo che si definisce “stallone” – e vede come filo conduttore un mix tra emodrill, musica elettronica e cloud.
Visto che parliamo di emodrill non poteva di certo mancare la presenza di Retro X, misterioso rapper parigini di cui vi avevo parlato già qui, che è a tutti gli effetti il capostipite di questo sottogenere. La prima e l’ultima traccia sono sue e nella puntata S1 E1 del documentario Le Noveau Western è lui il rapper più presente. Ma cosa ci dice a livello musicale questo progetto?
Su un totale di 25 brani faccio fatica a trovare qualcosa che davvero sia riuscito male – forse stona solo il mio pupillo Captain Roshi, un po’ fuori luogo. Però se dovessi dare un suono all’emodrill vi direi di ascoltare “Pret pour la guerre” di Allikey Tyler: chitarrine malinconiche, snare e rullante molto presenti e testo introspettivo al punto giusto.
La presenza massiccia di Lala &ce regala a tutto il tape uno stile inconfondibile e, forse insieme a Skinny Sixbool e Retro X, è la spinta che manda avanti la quasi ora e mezza di musica.
“Travel” con Mrt Blueberry e Lusso è il punto più estremo – strano, me lo sarei aspettato da Jorrdee – avendo una base da rave e voci pitchate al massimo. Chicca per chi non vuole far stare tranquilli i vicini di casa (ammesso che non stiano già a mare).
Altro acuto è senza dubbio “Dopamine” di Big B, che testimonia come essere conosciuti e affermati non è una prerogativa per Gizo, tant’è che ne è uscito il video ufficiale (manco a dirlo prodotto da MAISON BLANCH).
Ultimo appunto, che mi ha fatto piacere notare, è la traccia “Fer” di Lala e Pucci Jr. Pucci è il classico esempio di rapper figlio degli anni moderni (nel bene e nel male). Emigrante dalla Guinea Bissau al Portogallo, adesso residente a Londra, è un fiero portatore di cultura africana – anche senza seguire per forza gli stili musicali – come ha dimostrato anche nella sua esibizione per rap in paper (progetto magnifico).
Vi consiglio vivamente di ascoltare tutto “Emodrill”, dimostrazione della lungimiranza di un artista che si sta muovendo come Mecenate verso le nuove generazioni che lo stanno ripagando con l’unicità di questa corrente. Una cosa che mi piacerebbe vedere a Napoli, dove i rapper di spicco perdono tempo per improbabili avventure editoriali, quando invece la scena locale esplode di talento. Bene, anche oggi abbiamo fatto polemica :)
Io ho finito qua, ci sentiamo settimana prossima. Fatemi sapere se vi è piaciuto l’ascolto poi, tanto fino a fin luglio non penso che vi abbandonerò.
Vi ricordo che se volete, ci sono tutte le altre puntate della newsletter in archivio. Leggete e condividete.
Grazie!