Ciao a tutti e bentrovati su PARALLELO!
Anche questa settimana puntualissimo per dirvi che se anche voi pensate che Kanye debba essere lasciato in pace, siete nel posto giusto. Anche se in realtà sono io che mando la mail a voi e non voi che la cercate, vabbé.
Una cosa però prima di partire con l’asciugata di oggi: anche a voi sembra che luglio sia passato troppo velocemente? Il caldo eccessivo non dovrebbe far scorrere il tempo più lentamente (per un principio della termodinamica chiarissimo)? Accetto le vostre risposte a riguardo.
Ok, andiamo adesso.
Ah, di che si parla? Della prigione.
Venerdì scorso - 17 luglio 2020, per chi soffre della sindrome estiva “che giorno è oggi?” – è stato pubblicato il primo album/mixtape di Unknown T, uscito dalla cella a febbraio di quest’anno. Oltre ad essere un progetto incredibile, pieno di sia di drill fatta come si deve sia di rap un po’ più melodico – vi consiglio di dare almeno un ascolto – “Rise Above Hate” contiene una traccia dal nome “Jail Call”. La qualità dell’audio ci permette di capire che probabilmente è una trasposizione di quella che è stata la vera conversazione tra T e la sua fidanzata, avvenuta durante la sua permanenza di 9 mesi in carcere – accusato e poi assolto per omicidio e disordini.
La dichiarazione che i due ragazzi si fanno vicendevolmente è sia molto dolce sia molto rappresentativa della vita che i rapper britannici da qualche anno a questa parte sono costretti a fare: sempre al confine tra legalità e criminalità e spesso accusati ingiustamente (ne avevo scritto qui e qui).
Il carcere in Inghilterra non è però uno scherzo e la possibilità di registrare una conversazione telefonica credo sia solo appannaggio degli amici statunitensi.
Sì, perché – oltre al famosissimo “The Burrprint 2” di Gucci Mane del 2010 – molti sono stati gli episodi di rap dal carcere. Kodack Black col suo skit in “Testing” di A$ap Rocky e Rowdy Rebel in “Make It Rain” di Pop Smoke (auguri per ieri) quelli che mi hanno entusiasmato di più ultimamente.
Ma proprio quest’anno è uscito anche “Thank You For Using GTL” di Drakeo The Ruler, contenente strofe esclusivamente registrate dalla prigione losangelina dove sta scontando… non si davvero bene cosa.
Prima di dirvi brevemente di quest’album, voglio però raccontarvi quello che è il mio ricordo di Drakeo, o meglio, l’associazione che non riesco a togliermi dalla testa quanto sento la sua musica (sicuro esiste una parola per questa roba, magari tedesca :)). Entriamo nel ricordo.
Alla fine del 2017 esce “Cold Devil”, ultimo album di Drakeo da libero. A gennaio del 2018 io, invece, mi trovo da solo a casa a Milano – Carmine, il mio coinquilino, credo non ci fosse – per concludere la preparazione di Finanza aziendale. Domenica a pranzo, niente nel frigo e ormai già le 13.30. Senza pensarci due volte scendo e mi incammino verso il Pam di viale Sabotino – ancora tanto amore per tutti quelli che lavorano lì – mio posto preferito per fare la mia cosa preferita: la spesa. Dato la solitudine di Milano all’ora di pranzo di domenica non esito nel mettere le cuffie per affrontare i 10 minuti di strada. Cosa girava su Spotify? “Flu Flamming”, ipnotica hit di Cold Devil. Occhi sbarrati e faccia incredula (immaginate ad avermi visto in giro così) per il mio primo incontro con Drakeo The Ruler aka Mr. Mosely. La spesa a quel punto passa in secondo piano, perché nella mia testa risuonava solo il suo flow incredibilmente monotono (ma per me in senso buono).
Ecco immaginate il mio cervello che pensa a tutto questo quando sento la voce di Drakeo. Aiutatemi.
Ps. Alla fine credo di essermi preparato un grandissimo spaghetto con pomodorino giallo e alici. Ma per la rubrica sulla cucina non siamo ancora pronti.
Torniamo a parlare di Thank You For Using GTL. Che è questo GTL? Il servizio che gestisce il 50% delle telefonate dalle prigioni statunitensi e che al modico prezzo di circa 5 dollari al minuto concede la libertà di parola a chi non ha più quasi nessuna libertà.
Drakeo ci ha fatto un disco intero attaccato alla cornetta del telefono, dando quella qualità sporca e distante all’audio che però rende leggendario il suo sforzo (grandissimo lavoro di Navin Upamaca che mixato il tutto). La frase titolo dell’album è quella che si sente alla fine in ogni pezzo e che insieme al “bip” e al claim dell’iniziata registrazione, non smette mai di ricordare la sua condizione umana. Che è comunque migliore di quella in cui si trova 03 Greedo in Texas, dove si trova dopo esservi costituito per reati legati alla droga e alle armi da fuoco – ma per parlarvi di lui servirebbe un’altra intera newsletter.
Per il resto, posso dirvi che Drakeo va ascoltato tutto in maniera religiosa, provando ad apprezzare il suo flow unico che gli permette di stare a tempo registrando a cappella e provando a capire cos’è che non va nell’intero sistema degli Stati Uniti. L’ultimo pezzo della tracklist – Fiction – è qullo che per me vale di più la pena di essere analizzato e che quindi vi consiglio.
*copertina incredibile
Per oggi abbiamo finito. Credo di esserci anche settimana prossima, poi “meritato” riposo ad agosto. Per pareri, consigli, curiosità e critiche rispondete anche a questa mail.
Grazie!
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