Ciao a tutti e bentrovati su PARALLELO!
Io ho concluso la quarantena di 14 giorni prevista e adesso sono pronto ad uscire di nuovo. Peccato che ho il piede rotto e passerò a casa anche altre due settimane (si spera). I contenuti che vi offrirò resteranno quindi quelli di una persona un po’ repressa e che passa 22 ore della sua giornata sul letto, ma che alla fine sta bene. Spero anche voi <3
Oggi mi sentivo in vena di consigliarvi qualcosa di fresco e di tornare in Gran Bretagna. Non vi ammorberò con altra drill, ma ci cimentiamo in qualcosa di più… fresco (ah l’avevo già detto?).
Diciamo che di quello che succede in UK al di là del grime me n’era importato sempre poco. E diciamo anche che non è il “british rap” abbia mai regalato grandi artisti.
Poi però arriva il 2016/2017 e la drill esplode in maniera incontrollata (di questo ne abbiamo già parlato però). Nello stesso momento esce anche fuori – senza considerare minimamente Dave, che è un caso a parte – una nuova corrente, figlia della forza e delle radici culturali degli afrodiscendenti britannici. Di cosa si tratta? Beh, in realtà un nome non glielo so trovare nemmeno io. Ci faremo bastare il fatto che è musica – di base rap – che si sviluppa su basi afro/dancehall e che fa molta attenzione alle linee melodiche. Come papà di questo genere io ci metto J Hus – ascoltate l’ultimo album se non l’avete fatto, altrimenti non siamo più conoscenti digitali – che nel 2017 ha rotto il sistema musica britannico con “Common Sense”. Fare leva sul proprio accento adesso è finalmente una vittoria.
Sì, iniziano i consigli (in ordine casuale). Questa volta non album ma singoli, i twist che danno brio alla vita.
Gino J - London Dungeon
Onestamente avrei messo questo pezzo anche se fosse brutto. Il tizio si chiama Gino J e per me questo vale anche più di un 10 di Pitchfork.
L’atmosfera è quella che vi descrivevo prima: afro beat, ritornello catchy e rappata melodica. Il valore aggiunto è sicuramente il testo, la rivendicazione della zona a Londra è cosa grossa. Se poi vieni da dove è anche nato D Double E per me è co-sign.
Pa Salieu - Betty
Lui è un altro figlioccio di J Hus. Next big thing (secondo il sottoscritto), la sua forza sta nell’avere proprio un mix letale di barre e melodia. Si è fatto spazio nel 2020 con “Frontline” e “Hit the Block” – con SL (cuoricini anche per lui) – per pubblicare poi settimana scorsa “Betty”. Come da copione l’influenza dancehall è innegabile e malgrado il clima rilassato, il testo rispecchia la tosta situazione sociale attorno a lui (Coventry in particolare).
NSG - Porsche
Se cercate musica per ballare a casa da soli oppure rispettando la distanza di sicurezza (con la mascherina) gli NSG fanno per voi. 6 simpatici ragazzi che da circa 3 anni hanno come missione il solo voler rendere la vita facile a chi non vuole stare fermo. “Porsche” è l’ultimo brano uscito in ordine di tempo e dovrebbe anticipare il prossimo mixtape. Qui parliamo di un beat fuori di testa super cangiante e di un ritornello semplice ma efficace – contiene sia Off White che Porsche. Le strofe aggiungono poco, ma se guardate il video capirete chi è il vostro preferite.
Reeko Squeeze - Set it Off
Reeko si muove tra la drill e questo mix di influenze afro con un facilità imbarazzante. Quando si accoppia con Carns Hill succede la magia - come era stato anche con “The Intro” – e “Set It Off” ne è la dimostrazione. La base molto ritmata con un simil piano abbastanza invadente è il campo da battaglia per un flow fuori di testa.
Lavida Loca - No Drama
Lei – a differenza del grande Gino J - non dovrei nemmeno menzionarla per colpa del suo nome. Lavida Loca, ma ti pare? Considerazioni sulla scarsa fantasia a parte, No Drama è un pezzo incredibile: la voce super armonica si fonde con gli xilofoni della base e le strofe davvero consistenti. D’altronde “2 Sides” – l’Ep che contiene “No Drama” – mostra proprio i due lati della rapper londinese, quello street legato all’esperienza in cella e quello più melodico frutto della sua grande voce.
Per oggi direi che basta così, vi rammento comunque di vedere i video dei pezzi citati. I brani proposti sono solo una porta d’ingresso per quella che è la ricchezza culturale di cui il rap in Gran Bretagna può beneficiare. Avete molto da fare.
Per la puntata di oggi ho potuto benificiare di tutta la roba uscita venerdì scorso: Alfredo, W.A.R e Almost There.
Grazie!
Ci sentiamo all prossima, che speriamo essere presto no?