Westside Gunn ha salvato Vine
Ci sono in una stanza un rapper di Buffalo, un direttore creativo e una webstar. Che succede?
Bentornati e benvenuti su PARALLELO!
Leggendo attentamente i dati fornitomi da una subsidiary di Cambridge Analytica posso dire con certezza che c’è qualche nuovo iscritto. Per non perdere il passo degli altri, se non l’avete già fatto, vi consiglio la lettura dei primi due episodi (onestamente, come si definisce questa roba? Email precedente? Consigli sono ben accetti) sulla drill in UK qui e qui.
Oggi doveva uscire una cosa diversa, ma provando a restare il più attuale possibile ho deciso –invece – di scrivere di un album che è uscito venerdì e che per una serie di storie traverse mi sta perseguitando: “Pray for Paris” di Westside Gunn.
Sperando che l’abbiate già ascoltato e che vi piacciano i Vine direi che possiamo iniziare.
Ho scritto negli ultimi due anni abbastanza recensioni da potermi definire ormai abbastanza annoiato dalla cosa. Dividere l’album nelle varie categorie, dare voti, riassumere la bio dell’artista. Ne capisco l’utilità ma PARALLELO è nata soprattutto perché volevo scrivere cose per come mi passano per la testa. Ok, finita questa tremenda premessa.
Westside Gunn l’ho probabilmente ascoltato la prima volta nel 2018 con “Hitler Wears Hermes V”, che – onestamente – non mi era piaciuto nemmeno tanto. Il primo impatto con la voce squillante di Gunn non credo sia facile, come lo è ancora meno la quantità smisurata di ad-libs che saltano fuori a coprire ogni buco (pum pum pum).
“I need Virgil to sign “BRICK” on my brick”
Mi sarei aspettato che nel 2020 avrebbe fatto uscire un album con la cover art fatta da Virgil Abloh, avrebbe portato sulla stessa traccia Freddie Gibbs e Roc Marciano su un beat di The Alchemist e rappato su una base prodotta da una ex star pansessuale di Vine? Senza fare finta ironia, no. Pray for Paris è un unicorno.
Versace (er vino)
“Versace”, traccia di Pray for Paris, è prodotta da Jay Versace – ragazzetto di 22 anni, star del compianto Vine (antenato di Tik Tok, ma molto più divertente, sigh), candidato al BET social awards for social hustle, che nel 2016 ha chiaramente detto di essere pansessuale e da quello che ho sentito promettente producer.
Adesso che avete chiaramente capito che mi piacciono gli elenchi, mi soffermo prima su come Jay sia già un ottimo produttore e poi sul discorso della dichiarazione dell’orientamento sessuale.
Pink Siifu è un’artista un po’ matto direi che da qualche settimana ha fatto uscire “NEGRO”, album sperimentale dal forte carattere di protesta sociale (sul sito negro.life potete trovare più informazioni). Il disco è davvero difficile da processare, ma dopo un po’ ci si accorge della bellezza e della bravura del protagonista. Ora, che c’entra Pink Siifu con la nostra storia? Ecco Pink Siifu è anche un rapper, oltre ad essere produttore, e a detta di tweet ormai cancellato (ma che io ho letto in tempo) è idolo, mentore e maestro di Jay Versace. Jay afferma di aver imparato a creare musica grazie alle nozioni di Siifu, Maxo e Knwwedge. Questa combriccola rappresenta una delle parti più oscure e folli della scena indipendente americana – la sperimentazione di suoni e melodie è fuori controllo in tutti e 3 – e sapere che una webstar con 4.4 milioni di follower su instagram abbia imparato da loro a produrre è. Boh non so davvero.
Il loop di Versace è ben tagliato è calza a pennello a Westside, dal mio punto di vista davvero riuscito.
Per quanto riguarda l’altro discorso la comunità LGBTQ+ nella scena rap USA, ma anche più in generale, non è proprio così florida e chi ha chiaramente ammesso di appartenerne si conta sulla punta delle dita: Frank Ocean, Lil Nas X e Young M.A. Molti non l’hanno fatto in maniera esplicita o sono sostenitori della comunità (ad esempio Tyler, the Creator e Young Thug per citarne due), ma in generale credo sia facile capire il perché di una così difficile accettazione. La scena hiphop è assolutamente machista e i testi di molti dei rapper più seguiti non smentiscono la cosa (hey Marshall).
Jay Versace in questa situazione rispecchia a pieno quella che è la nuova generazione di creator liberi dai vecchi dettami.
Buffalo is, like, the second-largest, poorest city behind Detroit.
Westside Gunn non è particolarmente diverso: i suoi testi – come anche quelli dei compari Benny e Conway – sono perlopiù basati su pistole, svariati tipi di droghe e di parole non al miele verso il genere femminile. Ma Westside Gunn inaspettatamente è quel signore di 38 anni che ha portato Jay Versace, Virgil Abloh, Pyrex Vision, Tyler e Dj Premiere su uno stesso progetto. Stiamo parlando di culture e generazioni che si intrecciano solo per il fatto comune di vivere sullo stesso pianeta. E per Twitch credo.
Recensione
É eccezionale e incredibilmente unico quello che Westside Gunn e Griselda tutta sta portando al mondo dell’hip hop (i concept album, i campioni di nuovo di moda, combattere il Covid-19). Trovo assurdo tutta la serie di collegamenti che Pray for Prais ha creato e ascolto dopo ascolto continua a generare.
Ah il disco è una bomba, i campioni sono eccezionali e Freddie Gibbs best rapper alive. 8.5/10
Voi che mi dite?
Io nel frattempo vi consiglio questa intervista a GQ fresca fresca – che prutroppo non rivela la segreta passione di Westside Tik Tok – e le cose che ho ascoltato mentre scrivevo.
Grazie ancora del tempo!
Se vi è piaciuta anche solo un po’ questa cosa, credo sia giusto condividerla con chi vi pare. Le prossime cose che escono saranno ancora più confuse :)